giovedì 23 febbraio 2017

Cani da salvare!



Se siete alla ricerca di un cucciolo o di un cane adulto, un'alternativa è di visitare un canile, un rifugio per animali, un centro di soccorso e adottare un cane abbandonato. I cani dei canili non godono di un'ottima reputazione e molte persone ritengono siano troppo imprevedibili oppure troppo segnati dai maltrattamenti subiti in passato per poterli piazzare con successo in una nuova casa.
La realtà è ben diversa. I cani finiscono nei canili per diverse ragioni.
Una cucciolata non voluta potrebbe portare all'abbandono dei cuccioli; i cani più vecchi possono essere sistemati in un canile quando i loro proprietari sono troppo vecchi o malati per prendersene cura.
Com'è ovvio, in generale i cuccioli trovano con grande facilità un'altra casa, mentre per i cani più anziani e difficili può essere necessario molto più tempo. Se state prendendo in considerazione di dare una casa a queste creature, parlate con un educatore e lasciatevi guidare dalle valutazioni che vi darà sulle caratteristiche di ogni cane e di qual è il più adatto al vostro stile di vita.
Un'ampia percentuale dei cani che si trova nei canili o nei rifugi è lì per problemi legati al loro comportamento; ossia comportamenti naturali per il cane ma inaccettabili nella nostra società. È più facile attribuire un problema di questo tipo al carattere del cane di quanto non sia valutare come l’ambiente da noi creato possa averlo influenzato negativamente. La maggior parte dei problemi comportamentali si può modificare con un po' di tempo e comprensione.
Molti ritengono che i cani dei canili siano imprevedibili o troppo segnati dai maltrattamenti subiti in passato per poterli piazzare con successo in una nuova casa.
Ma la realtà è ben diversa.

martedì 21 febbraio 2017

La vista dei cani, tutte le caratteristiche e le differenze con la nostra!



 I cani vedono in maniera diversa rispetto agli esseri umani. Il nostro campo visivo è di circa 100 gradi. Se vogliamo vedere le cose ai lati, dobbiamo spostare la testa; se vogliamo vedere le cose alle nostre spalle, dobbiamo girarci. I cani hanno un campo visivo molto più ampio, che consente loro di vedere ai lati e all'indietro.
Nella famiglia dei levrieri, come per esempio i whippet o i greyhound, il campo visivo può essere addirittura il doppio del nostro. Anche se, in alcune razze, la posizione degli occhi può ridurre in parte quel campo visivo, tutti i cani possiedono una migliore visione periferica rispetto agli esseri umani.
Contrariamente a quanto si pensa, non è vero che i cani non percepiscono i colori, solo non li vedono bene come noi esseri umani, e hanno difficoltà a distinguere tra determinate sfumature, come il rosso e il verde. In condizioni di scarsa luce, i cani vedono molto meglio di noi, grazie a uno strato riflettente posto dietro gli occhi chiamato tapetum lucidum: in natura questo consente ai cani di cacciare all'alba e al tramonto, quando è più probabile che le prede siano in giro. Tuttavia, quello che i cani riescono a vedere meglio è il movimento. Un cane riesce a percepire il minimo movimento, il che inoltre gli fornisce notevoli vantaggi quando si tratta di stanare la preda. L'estrema sensibilità dei cani nei confronti del movimento, evidenzia che i segnali e i gesti manuali sono spesso molto più efficaci nella fase educativa rispetto ai comandi verbali, soprattutto se state lavorando a una certa distanza. Da vicino i cani non vedono altrettanto bene e hanno difficoltà a distinguere un oggetto dall'ambiente
circostante. Se mettete un biscotto sul pavimento proprio davanti ai suoi occhi, il vostro cane potrebbe avere difficoltà a vederlo: farà affidamento sul suo naso per fiutarlo.

venerdì 17 febbraio 2017

I miei 10 comandamenti per migliorare il rapporto con il cane, rendendolo felice, sereno e sicuro di se!!!





1 Pensare come il cane.

Comprendi il modo in cui i cani imparano, conoscendo le

caratteristiche tipiche della specie. 
I cani non sono esseri umani, ma molte persone li trattano come se lo fossero.
2 Parlare come il cane.

Impara a comunicare in modo efficace nel suo linguaggio. 
I cani non possono parlare in italiano o in nessun'altra lingua umana, tu invece
puoi imparare a esprimerti come loro.

3 Partnership.

Devi essere e mostrarti sicuro di te stesso.

L'animale sarà più felice con un partner in gamba da imitare.

4 Riconoscere i risultati positivi.

Premia il comportamento corretto. 
Le cose belle arrivano al cane quando si comporta bene! Ignora o correggi il comportamento che non vuoi incoraggiare. 
Sembra semplice, ma molte persone fanno l'opposto senza rendersene conto. Non ricorrere mai a punizioni severe.
5 Tempimo perfetto.

Quando premi o correggi il tuo cane, fallo con il giusto tempismo.
Se impieghi troppo a rispondere, i cani non assoceranno il premio o la

correzione a un'azione.

Devi farlo entro un secondo dal suo comportamento.

6 Essere coerenti.

Sii sempre coerente: questo vale per ogni membro della famiglia.

Usa la stessa comunicazione e concorda le regole della casa. Il cane può o non può salire sul divano? I messaggi contraddittori confondono l'animale e lo rendono ansioso perché non riesce a capire come dovrebbe agire.
7 Conoscere il carattere.

Il tuo cane è un individuo con i suoi punti di forza e le sue debolezze, simpatie e antipatie. Sia che si tratti di una razza pura sia di una razza arcobaleno, esistono caratteristiche tipiche da prendere in considerazione. 
Impara a conoscerlo bene.
8 Variare.

Offri una varietà di esperienze diverse per stimolare la mente e i

sensi del tuo cane. Lui ama giocare ed è soggetto alla noia, proprio come capita a noi. 
Non fare esercizi sempre nel solito posto o usando la stessa posizione del corpo. Insegnagli ad ascoltarti e a risponderti in ogni situazione. 
Generalizza!
9 Un apprendimento che dura tutta la vita.

Inizia un percorso di educazione con il tuo cane sin da piccolo e continua a consolidare l'insegnamento per tutta la sua vita.
Puoi e devi insegnare a un cane anziano nuovi esercizi.

10 Essere pazienti.

Facilita l'apprendimento del tuo cane.

Tieni sotto controllo il suo ambiente.

Riponi al sicuro le scarpe in modo che non le rosicchi.

Accetta il fallimento come parte del processo di apprendimento.
Perché un percorso di educazione abbia successo, bisogna avere pazienza.

venerdì 10 febbraio 2017

Educazione cinofila: le 4 fasi del richiamo (seconda parte)




Dopo aver visto la prima fase del richiamo nel post precedente, completiamo spiegando le altre tre fasi di questo indispensabile esercizio!!!

SECONDA FASE - Consolidare il richiamo attraverso il gioco.

Assicuriamoci di fare questo gioco con un partner che conosca bene il nostro cane o con un altro membro della famiglia. Iniziamo il gioco in un ambiente tranquillo, dove sia facile per il cane di concentrarsi su di noi.
   A questo punto teniamo il cane al guinzaglio, mentre l'altra persona lo chiama eccitato da una distanza non superiore ai 5 metri. Cerchiamo di non usare il suo nome, ma parliamo con gioia, con un tono festoso. Ora, una volta attirata la sua attenzione, il nostro partner lo può richiamare pronunciando il suo nome seguito dalla parola “vieni”. Immediatamente, rilasciamo il cane lasciamolo andare correndo dalla persona chiamata. Non appena la raggiunge deve lodarlo e ricompensarlo con un gioco o del cibo. Quando il cane ha avuto la sua ricompensa, rifacciamo il gioco invertendo le persone e così via. Ripetere questo gioco avanti e indietro per due o tre volte al massimo in modo che il cane non si annoi o stanchi troppo, mantenendo la cosa fresca e consentendo all’esercizio di rimanere sempre divertente.


TERZA FASE - Aggiunta segnale gestuale

    Ora che il nostro cane sa cosa significa la parola "vieni", possiamo insegnargli un gesto in aggiunta alla stessa, in modo che se è troppo lontano e non può sentire, capirà ugualmente cosa gli stiamo chiedendo.
   Anche qui iniziamo in un ambiente tranquillo. Chiamiamo il nostro cane con il suo nome seguito dalla parola “vieni” e da un segnale con la mano. Lodiamo e ricompensiamo appena viene.
Proseguiamo aumentando gradualmente la distanza. Se lui non risponde, tornare alla distanza precedente e ripetere.
    Praticare solo per qualche minuto in modo che il cane non si annoi. Il segreto del successo è quello di mantenere  il gioco sempre divertente, eccitante e fresco.
    Quando il cane riconosce il segnale con la mano, proviamo a chiamarlo con il suo nome e con il segnale gestuale senza l'indicazione vocale. Sarà così in grado di utilizzare una combinazione di segnale vocale, solo segnale gestuale e le due cose insieme.
    Ora il nostro cane sa cosa significa la parola “vieni” e possiamo iniziare a chiamarlo da stanze diverse o da zone dove non ci può vedere.


QUARTA FASE - Aggiunta segnale gestuale in spazi esterni

    Bene! Ora che il nostro cane ha un ottimo richiamo in un ambiente privo di distrazioni, possiamo iniziare a praticare lo stesso esercizio all’aperto, magari partendo dal nostro giardino o da un luogo tranquillo come una spiaggia o un prato e poi gradualmente proseguire fino ad utilizzarlo al parco o in un ambiente ricco di stimoli.
    La prova finale è quella di usare il richiamo quando il nostro cane è impegnato in una diversa attività. Attendiamo un attimo di calma e richiamiamolo. Premiamo la sua decisione tornare.

Cosa non fare:

    Se desideriamo un richiamo affidabile, non dobbiamo inseguire il nostro cane a meno che non si tratti di una situazione di emergenza. I cani amano giocare alla caccia o annusare in posti nuovi e se in quel momento non tornano è perché ritengono più interessante quello che stanno facendo rispetto a noi. Se chiamiamo il cane un certo numero di volte e lui non torna, non sgridiamolo quando finalmente lo fa. È comprensibilmente fastidioso quando ci ignora, ma se ci arrabbiamo quando finalmente ritorna è improbabile che risponderà la prossima volta.

Risoluzione dei problemi:
Problema: Il mio cane non torna quando lo chiamo, soprattutto quando ci sono altri cani intorno.

Soluzione: I cani sono comprensibilmente attratti l'uno dall'altro e può essere difficile ottenere la loro attenzione quando interagiscono. Se questo è il tuo caso, attendi una 'pausa' che si creerà nell'interazione prima di chiamare il cane di nuovo. Se lo rispetti, lo premierai con tante coccole e un boccone super-prelibato per la sua decisione e poi lo lascerai andare e giocare di nuovo. I cani sono molto intelligenti e molti imparano presto che  la maggior parte dei proprietari li chiama solo quando vuole mettere loro al guinzaglio e portarli a casa. Chiamare il cane e poi lasciarlo andare a giocare di nuovo cambia quello schema. Tornare da te non significa necessariamente che il suo divertimento finirà.


Perché è necessario che il mio cane conosca questo?
Avere un richiamo affidabile è vitale per la sicurezza del vostro cucciolo, in tutti gli ambienti, e prima inizierete a insegnarglielo, più affidabile sarà.

mercoledì 1 febbraio 2017

Educazione cinofila: le 4 fasi del richiamo (prima parte)



La maggior parte dei cuccioli 'viene' da noi ogni volta che ci allontaniamo, perché istintivamente ci seguono. Far si che diventi una risposta affidabile, tuttavia, di solito richiede mesi di coerenza e di formazione positiva. Il modo più semplice per far associare al nuovo cucciolo  il “vieni” è quello di iniziare ad usarlo non appena lo portiamo a casa.
Quando lo facciamo dobbiamo assicurarci di essere motivanti e stimolanti in modo che tornare da noi sia sempre una bella esperienza, una grande festa. Assicuriamoci che il cucciolo abbia sempre successo, rendendo facile l’esercizio, rispettando i suoi tempi. Passiamo alla fase successiva solo se ha imparato bene quella a cui stiamo lavorando, non alzare mai i criteri di difficoltà se il cane non è pronto, potrebbe perdere autostima e sicurezza in se stesso con la conseguente rinuncia alla formazione.
Un richiamo solido è molto importante per la sicurezza e dovrebbe essere la prima cosa che si insegna al vostro cucciolo o nuovo cane. Costruire una buona base è la chiave per ottenere una risposta affidabile.


Come fare?

PRIMA FASE Iniziare in un ambiente privo di distrazioni (in casa va benissimo) in modo che il vostro cane può concentrarsi solo su di voi.
    Ogni volta che il cucciolo viene da noi spontaneamente attendere fino a che non è un paio di metri da noi e poi pronunciamo il suo nome e la parola “vieni”
    Quando viene, fare una grande festa.
    Con questo esercizio, il cane imparerà che venire da noi è una cosa super bella. Dopo un po’, possiamo aumentare la distanza e iniziare a richiamarlo quando è a una distanza maggiore da noi.
    Quando torna deve essere sempre premiato, qualunque sia la circostanza, e non importa quanto tempo ci ha messo a rispondere.
   Possiamo motivare il nostro cane a venire, scappando da lui, agitando un giocattolo, e avere del cibo appetitoso da dargli appena torna. Questo gli comunicherà che tornare è la migliore cosa che può fare.
Non chiamare il cane ripetutamente se non viene ma aspettare almeno dieci secondi, tra un richiamo e l’altro, per dare il tempo al cucciolo di pensare cosa gli stiamo chiedendo di fare.
Eseguire questo esercizio ogni volta per un paio di ripetizioni, non di più, per evitare che il cane si annoi, mantenendo così sempre un’alta motivazione!